Quale deve essere lo spessore di un pavimento in resina?

Quanto sono spessi i pavimenti in resina?

Attualmente, nel campo dell’architettura e del design contemporaneo, stiamo assistendo al grande successo dei pavimenti in resina. Versatili, personalizzabili, resistenti e facili da pulire, questi pavimenti rappresentano una valida opzione sia dal punto di vista funzionale che decorativo e per questo sono utilizzati in moltissimi ambienti differenti, quali abitazioni private, showroom, strutture sanitarie, stabilimenti produttivi ecc.
Tuttavia, un interrogativo molto frequente da parte di chi vorrebbe utilizzare questo tipo di pavimentazione è il seguente: “quanto sono spessi i pavimenti in resina?”. Proviamo a rispondere a questa domanda.
In genere, lo spessore dei rivestimenti in resina è abbastanza basso e può misurare anche solo 2mm: questo succede per pavimenti destinati a locali domestici, studi o comunque ambienti non sottoposti a forti stress meccanici o chimici. Se, invece, consideriamo pavimentazioni per contesti più specifici in cui si verifica il massiccio passaggio di macchinari e carrelli o la possibilità di contatto con sostanze chimiche (pensiamo, ad esempio a industrie, officine o fabbriche) sarà necessario realizzare un rivestimento in resina dallo spessore maggiore. In definitiva, lo spessore del pavimento in resina rappresenta un parametro chiave in termini di resistenza e sarà un elemento variabile in base alla destinazione d’uso prevista.
Vediamo, dunque, alcuni esempi di pavimentazioni in resina caratterizzate da impieghi e spessori diversi.

Pavimenti in resina a basso spessore

Come suggerisce il nome, i pavimenti in resina a basso spessore sono tutti quei rivestimenti dallo spessore sottile, che non supera i 3-4 mm.
Tra questi i più comuni sono:

  • Rivestimento a film: tra tutti i rivestimenti, quello a film è tra i più sottili e si caratterizza per avere uno spessore che misura circa 0,250/0,400 mm. Presenta comunque una buona resistenza e si rivela ottimo nella resistenza contro sostanze contaminanti. Rappresenta la scelta ideale per ambienti che non devono sopportare pesanti e frequenti sollecitazioni, in tal caso si consiglia di preferire una pavimentazione più spessa e robusta.
  • Rivestimento impregnante: questo rivestimento è anch’esso molto sottile ed è un vero e proprio strato protettivo da applicare sul piano interessato (che spesso è un pavimento in calcestruzzo) conferendogli una particolare resistenza all’azione di traffico, polvere e agenti esterni. Talvolta può essere aggiunto anche uno strato antiscivolo.
  • Resina multistrato: queste pavimentazioni sono composte da più strati di resine, e si distinguono per resistenza, compattezza e proprietà antiscivolo. Sebbene tali rivestimenti siano composti da più livelli che vedono l’alternarsi di resine e spolvero in quarzo, il loro spessore può essere anche abbastanza ridotto, misurando un minimo di 3 mm, non superando quasi mai i 5 mm.
  • Resina autolivellante: i pavimenti di questo tipo sono necessari laddove sia richiesta massima planarità delle superfici e si ottengono grazie all’applicazione di una resina particolare, dalle proprietà autolivellanti. Ne esistono di diversi tipi, e alcuni di essi hanno uno spessore minimo che può arrivare a misurare anche solo 2 mm.

Pavimenti ad alto spessore

I pavimenti ad alto spessore sono rivestimenti più doppi e più robusti e sono utilizzati in ambienti che richiedono una maggiore attenzione verso le sollecitazioni meccaniche. Ecco i più comuni.

  • Resina epossidica: questo materiale è una vera garanzia di resistenza e solidità. I pavimenti in questo materiale sono impermeabili resistenti e in grado di sopportare ottimamente importanti sollecitazioni e stress meccanici. Lo spessore di tali rivestimenti può arrivare (e talvolta superare) i 7mm, e il risultato è un pavimento molto solido e duraturo nel tempo.
  • Resina metacrilica: questa particolare resina è l’ideale per avere superfici elastiche e resistenti a stress meccanici e difficilmente contaminabile da agenti batterici. I pavimenti in questo materiale raggiungono uno spessore che va dai 6 agli 8 mm.

I rivestimenti decorativi in resina

Un altro tipo di pavimentazione in resina è poi rappresentato da tutti quei rivestimenti definiti “decorativi”, i quali presentano particolari sfumature cromatiche, disegni ed effetti artistici di impatto. Lo spessore di questi pavimenti è variabile e cambia proprio in base al tipo di lavoro da svolgere, e agli strati da applicare, per ottenere il risultato desiderato. In genere lo spessore, immaginando un rivestimento in resina spatolato o nuvolato, va dai 3 ai 4 mm, ma potrebbe anche essere lievemente maggiore.
In definitiva, appare chiaro che pur non essendoci misure standard esistono comunque dei parametri di riferimento in base alla pavimentazione desiderata. In ultima analisi, consigliamo sempre di chiedere il parere di un esperto che saprà consigliare circa il tipo di rivestimento e lo spessore da rispettare, per avere determinati standard e caratteristiche ideali per la destinazione d’uso.