Pavimenti in resina autolivellante
Principali campi d'applicazione
- Industrie chimiche e farmaceutiche
- Ospedali, sale operatorie e ambulatori
- Industrie alimentari
- Ambienti commerciali ad alta intensità di traffico
- Showroom, negozi, uffici, mense, scuole, asili
I pavimenti in resina autolivellante nascono dall’incontro di tecniche moderne e l’utilizzo di materiali particolari. La caratteristica principale di questi rivestimenti è che che una volta gettati in opera risultano facili da stendere e tendono automaticamente a livellarsi. Il risultato è una superficie omogenea ed estremamente liscia che unisce design, qualità estetiche e alte performance qualitative.
Campi di impiego
Ecco dove sono maggiormente impiegate queste pavimentazioni:
- Industrie chimiche e farmaceutiche
- Ospedali, sale operatorie e ambulatori
- Industrie alimentari
- Ambienti commerciali ad alta intensità di traffico
- Showroom, negozi, uffici, mense, scuole, asili
Esiste poi una tipologia di rivestimento in resina autolivellante antistatica, che è particolarmente indicata per i pavimenti di ambienti in cui sono utilizzati materiali esplosivi o infiammabili e ovunque ci siano apparecchiature elettroniche e sorga la necessità di dissipare la carica elettrica superficiale (per esempio sale ospedaliere particolari, laboratori di ricerca ec…).
Proprietà e caratteristiche
I pavimenti in resina autolivellante si distinguono per la caratteristica straordinaria di riuscire ad unire le qualità tipiche dei pavimenti in resina (compattezza, solidità) a quelle artistiche, relative al design (grazie ai diversi effetti estetici che si possono ottenere). La resina autolivellante, nello specifico, è un sistema epossidico ad elevata resistenza chimica e fisica. Le resine utilizzate per la realizzazione di queste pavimentazioni sono:
- Resina epossidica bicomponente, precolorata precaricata, priva di solvente
- Resina epossidica a base acquosa
- Resina poliuretanica
- Resina poliuretanica, per sistemi antitrauma e anticalpestio
- Resina metacrilica
- Resina poliuretano/cemento
Questi rivestimenti sono molto resistenti a sostanze oleose e carburanti; non subiscono l’azione di agenti aggressivi come acidi diluiti e contaminanti né quella di lavaggi e sanificazioni frequenti; sopportano bene l’usura e il traffico e presentano una discreta velocità di applicazione. Inoltre i pavimenti in resina autolivellante offrono numerose possibilità di personalizzazione, come la scelta del colore o di motivi decorativi. Proprio per questo sono particolarmente usati anche in showroom e locali espositivi.
Prezzo al m²
Funzionali, belli e resistenti, i pavimenti in resina autolivellante racchiudono tante qualità e offrono diverse possibilità di impiego, ma qual è il prezzo al metro quadro? Innanzitutto la risposta non potrà essere univoca, perché il costo di una pavimentazione autolivellante è determinato da diversi fattori.
Tuttavia, una cifra orientativa potrebbe essere a partire da 80€ al metro quadro, fino a raggiungere cifre più alte nel caso di decorazioni o effetti particolari. Ma questa non è la sola variabile ad incidere sul prezzo finale: bisognerà considerare anche la metratura della superficie da pavimentare (più è ampia, più il prezzo al metro quadro potrebbe abbassarsi) e la manodopera sia per applicare la pavimentazione che per preparare la superficie di sottofondo.
Quando è necessaria la resina autolivellante
Le pavimentazioni in resina autolivellante, per tutte le qualità e le caratteristiche che abbiamo analizzato possono essere la soluzione giusta in diverse circostanze, ecco quali e perché. Innanzitutto le pavimentazioni autolivellanti presentano una grande resistenza alle sollecitazioni meccaniche e al traffico intenso, per cui sono l’ideale in centri commerciali, aree pedonali e uffici. Ma possono rivelarsi ottimali anche in tutti quei luoghi legati al campo medico-farmaceutico che necessitano di estrema igiene: questo per la grande resistenza agli agenti contaminanti (tipica di gran parte delle resine) e alle opere di pulitura anche frequenti.
Suggeriamo, poi, di usare questo rivestimento anche nei locali dotati di riscaldamento a terra, che non verrebbe compromesso da questa pavimentazione. Inoltre, si consiglia di impiegare questa soluzione anche laddove sia richiesta massima planarità delle superfici calpestabili. In ogni caso, per sapere con certezza se un pavimento in resina autolivellante sia la scelta corretta per le proprie esigenze, è sempre bene rivolgersi ad un esperto che potrà supportarvi con consigli utili e professionali.
Messa in posa
La messa in posa dei pavimenti in resina autolivellante, proprio come quella di tutti gli altri pavimenti in resina, è strutturata in precise fasi da eseguire correttamente. Se tutti i passaggi saranno svolti in modo accurato e professionale, il risultato sarà sicuramente apprezzabile dal punto di vista estetico e funzionale, nonché duraturo negli anni.
Innanzitutto, per l’installazione dei pavimenti in resina non è necessario rimuovere i pavimenti preesistenti, ma sarà possibile applicare la nuova pavimentazione su di essi. Prima di operare con la messa in posa dello strato di resina, però, è assolutamente necessario che il sottofondo (ovvero la superficie che accoglierà la pavimentazione) sia privo di macchie di oli, vernici e combustibili, che si presenti liscio e uniforme e che sia esente da umidità. Fatte queste verifiche, si stenderà sul sottofondo il primer di ancoraggio (che serve a favorire un’adesione completa del pavimento). In un secondo momento, con la racla o con la spatola verrà applicata la resina autolivellante. Eventualmente, se necessario, si potrà scegliere di applicare anche la finitura a rullo con resina trasparente. Il pavimento sarà pedonabile dopo 16 ore e carrabile dopo 24 ore dalla stesura dell’ultima mano. Tuttavia, con temperature inferiori i tempi di essiccazione e di indurimento potranno essere più lunghi.
Requisiti della pavimentazione
Abbiamo già sottolineato l’importanza di preparare correttamente il sottofondo prima della stesura della pavimentazione, ma quali sono i requisiti fondamentali da rispettare per ottenere una pavimento in resina autolivellante a regola d’arte?
Innanzitutto la superficie, ove presenti irregolarità, dovrà essere livellata e nel caso ci siano crepe e fessure si dovrà procedere con un lavoro di riempimento. La rugosità superficiale infatti non deve superare il valore di 0,5 mm. Per la resistenza allo strappo, invece, il valore non dovrà superare 1,5 N/mm2. Anche il controllo dell’umidità andrà monitorato, e dovrà essere uguale o minore del 4%. Macchie di olio e altre sostanze dovranno essere eliminate e sarà fondamentale assicurarsi che non ci siano infiltrazioni. Queste infatti potrebbero danneggiare la pavimentazione applicata. È chiaro che controllare il rispetto di tutti questi requisiti non è un’operazione da effettuare in modo amatoriale, ma è fondamentale il supporto di un professionista che saprà individuare dove e come intervenire su eventuali difformità, al fine di realizzare una pavimentazione solida e performante.
Pulizia e manutenzione
Uno dei tanti vantaggi relativi ai pavimenti in resina autolivellanti è la semplicità della manutenzione necessaria per consentirne una buona riuscita nel tempo. Le opere di pulitura, infatti, potranno essere svolte con facilità e velocemente: ecco uno dei motivi che rende questo rivestimento molto popolare tra le pavimentazioni scelte per industrie, stabilimenti produttivi o showroom per esposizioni. Nello specifico i pavimenti in resina autolivellanti possono essere lavati anche frequentemente, senza riportare danni con detergenti neutri o alcalini diluiti con acqua in concentrazioni dal 5 al 10%.
Per una corretta manutenzione che va oltre le operazioni di pulizia, inoltre, si consiglia di controllare periodicamente lo stato della superficie, prestando attenzione ad eventuali abrasioni o piccole irregolarità: solo così sarà possibile intervenire al più presto e risolvere il problema senza dover effettuare grandi spese e lavori complessi.