Pavimenti industriali
Pavimenti industriali utili sopratutto appunto in ambienti produttivi industriali che hanno la possibilità di sostenere lo stress meccanico di tutti i tipi
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Pavimenti industriali
I pavimenti industriali sono tutte quelle pavimentazioni impiegate, come suggerisce il nome, in ambienti come industrie, fabbriche e stabilimenti produttivi. Parliamo, dunque, di un tipo di rivestimento molto resistente, in grado di sopportare il peso di grosse apparecchiature e di rispondere con successo a stress meccanici di piccola e grande entità che vanno dal semplice transito del personale fino al passaggio di muletti, carrelli e macchinari di vario genere.
Tra le caratteristiche fondamentali che queste pavimentazioni devono soddisfare troviamo innanzitutto la resistenza e la tenuta nel tempo, per questo motivo devono essere realizzate nel rispetto di determinati requisiti. Infatti, la scelta dei materiali, la posa dei pavimenti industriali, i requisiti di sottofondo e le tempistiche di indurimento sono tutti elementi che dovranno essere sottoposti a specifici controlli, per garantire la realizzazione di un prodotto solido, duraturo e sicuro per i lavoratori.

Tipi di pavimenti industriali e settori di impiego
Il mondo dei pavimenti industriali offre diverse possibilità di scelta, da valutare in base alle esigenze e al contesto di utilizzo. Vediamo, di seguito, quali sono i più comuni tipi di pavimenti industriali e i settori di impiego.
Pavimenti in calcestruzzo
Sono pavimenti molto solidi e dall’alto spessore. Realizzati con un composto a base di ghiaia, sabbia e cemento, poggiano su una rete elettrosaldata. Presentano un’ottima resistenza a sollecitazioni meccaniche, hanno un buon rapporto qualità prezzo e la posa è relativamente semplice. Usati nel settore logistico e merceologico, per la loro composizione si presentano porosi e non impermeabili, per questo se ne sconsiglia l’uso in tutti quei contesti in cui acqua e altre sostanze potrebbero danneggiare la pavimentazione.
Rampe carrabili
Pavimenti in resina
Attualmente tra i pavimenti più scelti nel settore industriale sono pavimenti funzionali per grandi spazi.
Caratteristiche dei pavimenti industriali
I pavimenti industriali si distinguono per le seguenti caratteristiche:
- alto spessore;
- solidità;
- durata nel tempo;
- resistenza a urti e compressioni;
- capacità di sopportare carichi pesanti e forti sollecitazioni meccaniche.
Nella maggior parte dei casi, inoltre, i pavimenti industriali dovranno essere antiscivolo per garantire un ambiente di lavoro a norma e la massima sicurezza del personale. Inoltre, in alcuni contesti, vengono richiesti pavimenti industriali impermeabili a sostanze e agenti esterni: questa caratteristica è molto importante, soprattutto dove sono necessarie igiene e pulizia degli ambienti (pensiamo, ad esempio, al settore produttivo sanitario o alimentare). Per quanto riguarda la posa e l’installazione, la maggior parte di questi pavimenti poggia su una superficie di supporto accuratamente preparata, su cui sarà installato il pavimento vero e proprio, con modalità diverse in base alla tipologia. Ogni pavimento industriale, infatti, ha le sue specificità, per cui consigliamo di affidarsi al parere di un esperto per scegliere quello più adatto alle proprie esigenze.
Costo al metro quadro
Ma quanto costano i pavimenti industriali al metro quadro?
Stabilire il prezzo esatto dei pavimenti industriali, al metro quadro, non è possibile con precisione in quanto il costo cambia a seconda della tipologia del pavimento e può subire un incremento al variare dei seguenti elementi:
- preparazione superficiale;
- spessore;
- lavori di rifinitura;
- eventuali aggiunte e personalizzazioni.
Tuttavia possiamo provare a tracciare una panoramica orientativa a seconda delle diverse tipologie di rivestimenti.
Il pavimento industriale in calcestruzzo, dalla posa relativamente semplice, è tra i più economici e il suo prezzo parte mediamente dai 25,00€ al metro quadro; il pavimento in quarzo, invece, ha una posa più articolata che prevede l’aggiunta di uno strato di quarzo sopra al calcestruzzo ancora fresco: il suo prezzo è quindi più alto e parte, in media, dai 40,00€ – 45,00€ al metro quadro; troviamo poi il pavimento in PVC, dalla posa più veloce, il quale ha un costo che può variare dai 25,00€ – 40,00€ al metro quadro. Chiaramente, come già specificato, questi prezzi sono indicativi e possono cambiare anche in base alla grandezza della superficie (più questa sarà estesa e più il prezzo al metro quadro potrebbe diminuire) e in base alla ditta che svolgerà i lavori: a tal proposito consigliamo sempre di diffidare da personale improvvisato e da ditte che offrono prezzi troppo bassi rispetto alla media.
Progetti realizzati
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Tempistiche di posa, indurimento e transitabilità
Le tempistiche di posa dei pavimenti industriali e quelle necessarie ad ottenere il completo indurimento superficiale (e la conseguente transitabilità di persone e macchine) sono diverse e dipendono dal tipo di pavimentazione.
I pavimenti in calcestruzzo prevedono un tempo di posa relativamente lungo, ma ciò è indispensabile se si desidera realizzare un rivestimento ottimale e resistente. In base al tipo di cemento utilizzato e alla destinazione d’uso del pavimento, infatti, possono essere necessari dai 7 ai 28 giorni (sarà il progettista a stabilirlo). Inoltre, i tempi minimi di posa per evitare danni dovuti al ritiro igrometrico, sono indicati nella normativa UNI 13670-1. Le tempistiche non cambiano quando il pavimento in calcestruzzo presenta la rifinitura in quarzo. Inoltre, in entrambi i casi il processo di asciugatura prevederà il taglio della pavimentazione con fresa a disco, il lavaggio e la copertura con teli in plastica. Durante il processo di solidificazione il pavimento in calcestruzzo è soggetto al fenomeno del ritiro, con conseguente formazione di giunti, i quali andranno sigillati con appositi strumenti. Completamente diverso è, invece, il caso dei pavimenti industriali in piastrelle di PVC a incastro, un sistema pratico i cui tempi di posa sono quelli legati unicamente all’applicazione delle piastrelle, pertanto variano a seconda dell’area da rivestire. Sebbene si legga spesso che questo pavimento non richieda l’intervento di un esperto per essere installato, consigliamo – soprattutto per l’ambito industriale – di rivolgersi ad un esperto del settore per assicurarsi di non compromettere in alcun modo la sicurezza dell’ambiente di lavoro con un’applicazione errata.
Progettazione e direzione lavori
I pavimenti industriali dovranno soddisfare pienamente almeno due requisiti: resistenza e sicurezza, caratteristiche fondamentali per rendere l’ambiente adatto alle operazioni da svolgere e per preservare l’incolumità del personale.
Per questo la progettazione e la direzione dei lavori sono fasi fondamentali che non vanno assolutamente sottovalutate. Prima di realizzare un pavimento industriale, infatti, saranno necessarie alcune valutazioni che riguarderanno:
- la destinazione d’uso;
- Il peso e gli stress meccanici a cui sarà soggetto il pavimento;
- la tipologia degli ambienti da pavimentare;
- altre indagini specifiche a seconda dei casi.
A livello normativo, per i pavimenti in calcestruzzo, troviamo alcuni riferimenti ufficiali che ne regolano la progettazione la realizzazione, e sono:
- la circolare esplicativa del Consiglio Superiore dei LLPP ( 27/07/2018) in cui si legge che la progettazione delle pavimentazioni in calcestruzzo può fare riferimento alle CNR-DT 211/2014 “Istruzioni per la Progettazione, l’Esecuzione ed il Controllo delle Pavimentazioni di Calcestruzzo”;
- la norma UNI 11146 “progettazione, esecuzione e collaudo dei pavimenti di calcestruzzo ad uso industriale” che stabilisce i criteri per la progettazione, l’esecuzione e il collaudo dei pavimenti di calcestruzzo a uso industriale, che siano costituiti da una piastra di calcestruzzo e da eventuali trattamenti superficiali atti a migliorare le prestazioni della superficie.
Appare chiaro che i pavimenti industriali fanno parte di una categoria particolare, e che debbano essere progettati con attenzione, tenendo conto di diversi fattori, che solo un tecnico abilitato può studiare in modo corretto.
Requisiti di sottofondo
Un pavimento industriale, per essere solido e performante nel tempo, necessita innanzitutto di un’ottima base su cui poggiare, per questo la posa di questa pavimentazione è un’operazione da svolgere solo dopo un attentissimo esame del sottofondo. Se il sottofondo risulterà idoneo si procede con l’installazione, in caso contrario saranno necessari dei lavori preparatori affinché la posa del pavimento avvenga con successo.
Il sottofondo dovrà essere omogeneo, perfettamente livellato e privo di infiltrazioni, deformazioni e/o dislivelli. Se il sottofondo risponderà a tutti questi requisiti, il pavimento industriale potrà essere realizzato. Ogni pavimentazione richiede lavori di installazione diversi. Nel caso dei pavimenti in calcestruzzo, ad esempio, la prima cosa da fare è applicare un’armatura, ovvero una rete metallica elettrosaldata che insiste su supporti distanziatori: l’armatura servirà ad attutire gli effetti del naturale ritiro e allargamento dei giunti, dopo la posa dello strato di calcestruzzo. Posizionata la rete si getta il calcestruzzo, il quale verrà poi livellato e reso omogeneo: in questa fase (ovvero subito dopo la posa, quando il materiale è ancora fresco) si potrà eventualmente aggiungere una finitura superficiale, come quella in quarzo che è tra le più utilizzate. Infine vengono creati i giunti di dilatazione con taglio meccanico e una volta fatto ciò non resta che attendere i tempi di solidificazione.
Pulizia e manutenzione
La Pulizia e la manutenzione dei pavimenti industriali sono aspetti da non sottovalutare, se si desidera avere un rivestimento esteticamente integro, privo di difetti, e duraturo nel tempo.
Per mantenere puliti i pavimenti industriali ed essere sicuri di non danneggiarli utilizzando prodotti troppo aggressivi è buona norma informarsi, in base al materiale, su quali siano i detergenti e i macchinari consigliati per igienizzarli. Inoltre, per alcuni pavimenti, sono disponibili dei trattamenti antisporco (come nel caso di quelli in cemento) da realizzare con specifici prodotti, nonché dei trattamenti professionali che potranno svolgere ditte di settore e che comprendono, spesso, la stesura di una finitura superficiale. Qualunque sia il tipo di pavimentazione, inoltre, prima di procedere con il lavaggio (a mano o, eventualmente, con idropulitrice) è bene rimuovere sempre i residui di polvere o sporco, che potrebbero danneggiare o graffiare la superficie. Per una manutenzione accurata, inoltre, consigliamo di controllare periodicamente lo stato del pavimento, in modo da notare l’insorgenza di piccoli difetti o difformità: in questo caso, la scelta migliore è provvedere tempestivamente alla riparazione intervenendo, magari, solo localmente e limitando i danni e il costo di un intervento più esteso.
Durabilità e interventi di ripristino
La durabilità è una delle caratteristiche basilari dei pavimenti industriali. Questi, infatti, possono resistere anche fino a dieci anni prima di subire importanti interventi di ripristino. Tuttavia, questi rivestimenti sono tra i più esposti a urti, stress meccanici e al peso di forti carichi, per questo potrebbero necessitare periodicamente di piccoli interventi affinché siano garantite sicurezza e salubrità all’interno dell’ambiente di lavoro. Infatti, benché queste pavimentazioni si distinguono per resistenza e durata, è inevitabile che con il tempo possano risultare usurate, soprattutto nei punti in cui si verifica quotidianamente il passaggio di macchinari o il contatto con sostanze corrosive o comunque dannose. Inoltre, anche un’errata progettazione o l’azione di agenti esterni e di sbalzi termici, potrebbero provocare rotture o comunque guasti al pavimento. Come già detto, quindi, avere sempre sotto controllo lo stato della pavimentazione è fondamentale per intervenire in tempo: in questi casi è consigliabile rivolgersi ad una ditta professionale per chiedere un lavoro di ripristino. Se il danno è di piccole dimensioni o comunque di lieve entità, per la maggior parte dei pavimenti industriali, è prevista la possibilità di agire con un ripristino locale, e cioè esteso unicamente alla zona danneggiata. Ad esempio, nei pavimenti in calcestruzzo può verificarsi la formazione di fessure, che prendono il nome di giunti di assestamento: le operazioni di ripristino prevedono la saldatura dei giunti con materiale specifico. Attualmente esistono diversi materiali pensati appositamente per agire sulle aree da trattare che riparano o saldano il danno grazie alle specifiche caratteristiche fisico-chimiche. Diversamente, e ciò accade soprattutto quando si trascura il problema, si dovrà procedere con un ripristino più esteso o con l’installazione di un nuovo pavimento: una soluzione certamente più dispendiosa per costi e tempistiche.