I pavimenti in resina sono resistenti e duraturi?

Quanto sono resistenti e duraturi i pavimenti in resina

I pavimenti in resina, per le caratteristiche fisico-chimiche del materiale e per le infinite possibilità estetiche che è possibile ottenere, sono tra i rivestimenti più apprezzati e selezionati nel momento in cui ci si ritrova a dover rifare un pavimento o a doverlo installare ex novo. Tra i tanti fattori da valutare, una delle domande più frequenti a cui dover rispondere è quanto siano resistenti i pavimenti in resina e che durata possano avere nel tempo.
Rispondere a questo interrogativo potrebbe sembrare molto semplice, soprattutto se consideriamo la grande resistenza delle resine a stress meccanici e ad agenti chimici potenzialmente dannosi, tuttavia è bene precisare che le resine e, di conseguenza, i pavimenti in resina non sono tutti uguali, ma si differenziano per composizione e per performances. Vediamo dunque di tracciare una breve panoramica sulla resistenza dei pavimenti in resina, prendendo in considerazione alcuni dei rivestimenti più comuni e richiesti sul mercato.

Quali sono i pavimenti in resina più resistenti?

In linea di massima tutti i pavimenti in resina presentano una buona resistenza meccanica e chimica, ma, nel vasto panorama delle resine, alcune spiccano in modo particolare per la resistenza davvero notevole. Conoscere le differenze che intercorrono tra una resina e un’altra è importante soprattutto in relazione alla destinazione d’uso del rivestimento che si intende realizzare: il pavimento di una fabbrica deve poter contare su una grande resistenza, mentre il pavimento di un’abitazione potrà richiedere una resistenza minore, o comunque una resistenza che potremmo definire “nella media”.
Ecco, di seguito, le resine più utilizzate e la relativa resistenza.

  • Resina epossidica: queste sono tra le resine più richieste e diffuse e presentano una buona resistenza sia meccanica che termica vantando, inoltre, proprietà idrorepellenti.
  • Resina metacrilica: questa tipologia di resina ha una buona resistenza meccanica e un’ottima resistenza ad agenti chimici, per questo è largamente usata in fabbriche o strutture sanitarie. La sua elasticità, inoltre, garantisce un’ottima risposta a vibrazioni superficiali e al cambio repentino delle temperature.
  • Resina multistrato: una delle resine più resistenti a livello meccanico e chimico, è impiegata soprattutto per pavimentazioni industriali e il suo nome si deve proprio alla modalità di applicazione che prevede la sovrapposizione di più strati di materiale.

Pavimenti in resina particolari

Ci sono poi alcune resine che, pur avendo una buona resistenza, presentano caratteristiche che le rendono indicate particolarmente per gli ambienti domestici. Tra queste troviamo:

  • la resina cementizia (o microcemento) che esteticamente si distingue per la sua componente materica. Dotata di buona resistenza, necessità, però, di una manutenzione più attenta e può risentire dell’azione di liquidi e di agenti chimici;
  • la resina epossidica, che pur presentando una buona resistenza meccanica può ingiallirsi se sottoposta frequentemente ai raggi UV. Anche se il problema può essere risolto, in molti casi, con l’aggiunta di additivi o strati protettivi, quando si sceglie questa resina è bene considerare anche l’esposizione a eventuali fonti di raggi UV (sole, lampade ecc..) a cui sarà sottoposto il pavimento.

I campi d impiego, però, non si esauriscono in questo breve elenco, ma sono in continuo aggiornamento anche grazie alle infinite possibilità e innovazioni nel campo delle applicazioni tecniche.

L’importanza della posa e della manutenzione

A prescindere, però, dal tipo di resina utilizzata, per garantire al pavimento una buona resistenza e durata nel tempo sono necessari due elementi: la messa in opera e la manutenzione.
La messa in opera si divide in più fasi e la corretta esecuzione di ciascuna di esse è fondamentale per ottenere un pavimento stabile, resistente e performante. Tra tutte, una delle fasi più importanti, di cui abbiamo già trattato ampiamente, è la preparazione della superficie su cui sarà installato il rivestimento, la quale dovrà essere perfettamente piana, uniforme e priva di polvere, macchie e infiltrazioni: se così non fosse il pavimento rischierebbe di non aderire bene o di subire dei danni più o meno gravi. Successivamente alla preparazione, anche la stesura degli strati di resina dovrà avvenire in modo corretto e rispettando le tempistiche di indurimento dei vari strati. Infine, la manutenzione del pavimento sarà fondamentale per assicurarne la durata e questa comprende sia la pulizia del pavimento stesso, che eviterà l’accumularsi di agenti esterni potenzialmente dannosi, sia il tempestivo intervento laddove comparissero segni di usura o graffi profondi che con il tempo potrebbero compromettere le buone condizioni del pavimento. Infine, per alcuni tipi di pavimento, c’è la possibilità di intervenire con l’applicazione di uno strato protettivo, che protegge la resina evitando che lo strato superficiale possa subire abrasioni o piccole scalfiture.